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Giornata mondiale sull’autismo. - Libertas Lucca
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Giornata mondiale sull’autismo.

Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.

Un incontro sul ruolo dello sport

 

Articolo originale Libertas Nazionale

 

Oggi è la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Consapevolezza sì, perché l’autismo è una condizione che prima di tutto va capita, dalla società, dalle istituzioni e dalle singole persone. Un impegno a comprenderne le caratteristiche per superare le paure che spesso rendono complesse le fasi di inclusione.

In occasione di questa giornata la Libertas ha partecipato ad un tavolo tecnico per confrontarsi sulle potenzialità della attività sportiva come strumento di reale e profonda comunicazione per quei bambini che soffrono dell’isolamento che può comportare questo tipo di disabilità intellettiva. Una difficoltà relazionale che lo sport può sciogliere e rielaborare.

L’incontro si è svolto nella sede dell’Ambasciata di Bielorussia, a Roma, in occasione della presentazione del  progetto “Sport Inclusive” a cui sta da tempo lavorando la vice-campionessa olimpica di nuoto Aleksandra Gerasimenia bel proprio Paese, con il sostegno dell’Organizzazione Internazionale Bielorussa “Bambini, autismo e genitori”.

Il Vicepresidente Libertas Renzo Bellomi ha incontrato l’Ambasciatore Aleksandr Guryanov, le rappresentanze bielorusse e italiane di questo progetto per raccontare l’esperienza sociale della Libertas e valutare insieme nuove possibilità future.

” Lo sport può colmare molte più distanze di quanto si pensi. Azzera le differenze e apre al confronto” , con queste parole il Vicepresidente Bellomi ha sottolineato il ruolo centrale dello sport sociale nella qualità della vita di tutti noi, ricordando anche l’impegno del Centro provinciale di Lucca e del suo Presidente Renzo Marcinnò che da ormai sei anni si occupa di scambi culturali e sportivi con il mondo bielorusso.

Importante anche la presenza del Presidente regionale Libertas Lazio Enzo Corso che ha accolto con interesse le opportunità di collaborazioni future.

Al tavolo anche la rappresentante di Unicef Italia, Maria Capello che ha portato la sua esperienza, raccontando dell’attenzione che Unicef sta ponendo proprio sulla questione dello sport rivolto ai bambini a livello internazionale.

Molti i temi messi al centro della giornata ma unico il pensiero, se sulle disabilità fisiche si sono compiuti molti passi in avanti ancora molto c’è ancora da fare per capire la disabilità intellettivo-relazionale e lavorare a percorsi che concorrano a prospettive di vita degne di essere chiamate tali. E’ necessario continuare a creare reti integrate e scambi di competenze per intervenire in modo sempre più precoce ed impattante sulla piena integrazione sociale che passi anche dalla possibilità di lavorare ed essere autonomi.

In questa partita il mondo dell’associazionismo sportivo può giocare un ruolo centrale per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, per intervenire sul corpo ma soprattutto sull’anima di questi bambini.